Spett.Dirigente:ASSEMBLEA.SINDACALE.ON.LINE.UNICOBAS.SCUOLA.LUNEDI’.4.OTTOBRE.h.17.00/19.00
(per la diffusione al personale v. Pdf in allegato)
Unicobas Scuola&Università – http://www.unicobas.org
Sede Nazionale e Provinciale di Roma: Via Casoria, 16 – 00182 Roma
Tel. 06/7026630 – 06/7027683 – 06/70302626 – Fax 06/62209306 – Email: unicobas.rm@tiscali.it
Da Unicobas al Dirigente Scolastico dell’Istituto
ROMA, lì (vedi data ed ora della mail) Prot. 185777/A.S. Trasmette G.CECCARANELLI
L’Unicobas Scuola & Università indice un’ASSEMBLEA SINDACALE ON-LINE APERTA A TUTTI I
COLLEGHI, DOCENTI ED ATA, DI RUOLO E NON, IN ORARIO DI SERVIZIO, LIBERI DAL SERVIZIO
O CON PERMESSO ORARIO (art. 16 C.C.N.L. 2003), AI SENSI DELLA L. 300/70, dalle h. 17.00 alle h. 19.00
per LUNEDÌ 4 OTTOBRE 2021, alla quale si potrà accedere presso i link sottoelencati.
L’ASSEMBLEA SI TERRÀ dalle h. 17.00 alle h. 19.00 di LUNEDÌ 4 0TT0BRE 2021 in modalità streaming
(video on-line) contemporaneamente sia PRESSO LA PAGINA FACEBOOK Unicobas Scuola & Università che
dal CANALE YOU TUBE dell’Unicobas.
Per partecipare all’ASSEMBLEA:
se la si vuole seguire via Facebook, cliccare su questo link:
https://www.facebook.com/events/195119896049673?ref=newsfeed
cliccare su “Parteciperò” e seguirla il 4 ottobre allo stesso link dalle h. 17.00,
oppure
b) se la si vuole seguire via You Tube
iscriversi al Canale You Tube dell’Unicobas e seguirla il 4 ottobre dalle h. 17:00
presso questo link:
https://www.youtube.com/watch?v=AOCTJfrvkhA
Non c’è limite di partecipazione.
Le domande vanno poste via chat: risponderemo nell’ultima mezz’ora.
Odg:
1) 11 OTTOBRE 2021 SCIOPERO GENERALE DELL’INTERA GIORNATA con manifestazioni in varie
città. MANIFESTAZIONE A ROMA.
Lo sciopero, il primo di tutto il sindacalismo di base in Italia, coinvolgerà tutti i settori del sistema pubblico e
privato. Lo sciopero riprende tutte le tematiche e le rivendicazioni del sindacalismo di base, dal rifiuto dello
sblocco dei licenziamenti alla richiesta forte di un nuovo sistema di rappresentanza e democrazia sindacale, per
l’abrogazione sia delle norme che consegnano il monopolio dei diritti ai sindacati di stato e di partito, vietando
vergognosamente persino il diritto di assemblea nei posti di lavoro al sindacalismo di base, sia di quelle che
prevedono l’ingessatura del diritto di sciopero. Per curare la sanità, la scuola e i trasporti pubblici. Fra le
tematiche quanto mai attuali, diciamo un forte immediato NO alla ripresa del percorso legislativo in ordine alla
cosiddetta “autonomia differenziata”, che ha nel mirino innanzitutto la Scuola.
2) A SCUOLA SOLO IN SICUREZZA:
● NO alle classi affollate (nonostante la persistente condizione emergenziale anche quest’anno sono
state legittimate oltre 17.000 classi che vanno dai 26 ai 33 alunni: solo green pass e minacce di
sospensione dallo stipendio), senza dispositivi di sicurezza adeguati per i lavoratori e gli alunni,
bloccati anche a ricreazione con le mascherine, peraltro inadeguate (neanche le Ffp2), senza
sanificazione dell’aria (come avviene in Germania che ha speso 500 milioni in impianti d’aerazione),
senza neanche il già ridicolo metro statico di distanziamento tra gli alunni (anziché i 4 del Belgio ed i
2 di Germania, Regno Unito e Spagna), con la “pulizia approfondita” invece della sanificazione delle
ASL, senza mezzi di trasporto dedicati (come in Germania), senza ridurre i gruppi-classe a 15 alunni
(come fatto in Germania e Regno Unito – il Belgio s’è fermato a 10) grazie ad un Protocollo firmato
dal Miur e dalle Organizzazioni sindacali “maggiormente rappresentative”.
● Denunciamo l’organico dell’autonomia utilizzato in maniera impropria da parte dei dirigenti per
sopperire alla cronica assenza di supplenti.
● Vogliamo l’ampliamento degli spazi didattici con piena fruizione del patrimonio edilizio
inutilizzato (caserme dismesse, etc.) proprietà di stato, regioni, enti locali: basta con doppi turni
demenziali ed alunni sequestrati senza mensa sino alle 4 del pomeriggio.
● Messa a disposizione immediata del parco pullman di esercito, finanza, polizia, carabinieri,
aviazione e marina per TRIPLICARE LE CORSE DEI TRASPORTI PUBBLICI cittadini e
ferroviari.
● Con la disponibilità di 220 miliardi per il Paese (84 dei quali a fondo perduto), la Scuola deve venir posta
al centro di un vero progetto di ripresa. Investirne immediatamente almeno 7 aggiuntivi per le assunzioni, 7
per il contratto, più i 13 necessari ad un piano pluriennale per porre in sicurezza l’edilizia scolastica
3) ASSUNZIONE IMMEDIATA TRAMITE GRADUATORIA PER TITOLI E SERVIZIO dei precari,
docenti ed ata, con 3 anni di servizio PER RIDURRE SUBITO a 15 il numero massimo di alunni per classe
e potenziare la gestione delle scuole. NO al precariato “usa e getta” (assunzioni a singhiozzo).
● Assunzione di almeno 50mila collaboratori scolastici per coprire i vuoti in organico per la vigilanza, di 20mila
fra personale di segreteria e tecnici, più tutto il personale necessario per sopperire alle difficoltà dovute alle
migliaia di soggetti fragili ed anziani che (indici Inps) hanno diritto a tutte le tutele.
● Stabilizzazione diretta degli specializzati di sostegno, percorsi di abilitazione per chi ha esperienza pregressa,
onde evitare che oltre la metà delle cattedre continui a venire assegnata a chi non conosce l’handicap, e poi
istituzione della classe di concorso specifica.
● assegnazione di cattedre a tutto l’organico potenziato.
● risoluzione definitiva della questione del precariato, con l’attivazione del doppio canale di reclutamento,
ove valgano il servizio e le abilitazioni già conseguite (onde evitare la necessità di fare più di un concorso),
mentre invece viene vergognosamente confermato il licenziamento dei diplomati magistrali e sono stati tagliati
fuori dai concorsi 150mila precari con tre anni di servizio, per i quali chiediamo la stabilizzazione attraverso un
concorso accessibile a tutti.
4) CANCELLAZIONE INTEGRALE DELL’ACCORDO CHE RIDUCE IL DIRITTO DI SCIOPERO,
cancellazione della risposta sull’adesione o meno agli scioperi e del contingente di personale Ata obbligato
al servizio.
5) INDENNITÀ DI RISCHIO: 250 euro mensili per docenti ed ata fino al termine della pandemia.
6) CONTRATTO: porre termine alla sospensione del contratto (ultra-scaduto) con un piano triennale: subito 300
euro netti per il personale ata che, in particolare per quanto riguarda le qualifiche inferiori (collaboratori
scolastici, assistenti amministrativi e tecnici), ha stipendi da fame. Portare parallelamente la retribuzione dei
docenti all’ottavo livello (quello dei vecchi presidi), come è stato fatto per i Dsga (che hanno lo stesso titolo
d’ingresso dei docenti: la laurea). Livello da rivalutare di 300 euro anche per i Dsga, affinché, nell’ambito di
una perequazione complessiva triennale, per tutto il personale si giunga rispettivamente a 1.000 euro (docenti)
e 550 euro (ata) di aumento netti, agganciando gli stipendi della scuola almeno ai livelli intermedi (Spagna)
relativi alla media retributiva europea.
7) CANCELLAZIONE DEL CONTRATTO INTEGRATIVO TRUFFA SULLA DDI: last but not least, la
didattica a distanza andava fatta senza il mito “salvifico” della digitalizzazione, i ridicoli diktat di Bruschi,
dell’Azzolina, dei sindacati di stato pronta-firma (pronti a a scaricare tutto su docenti ed ata), nonché di tanti dirigenti
digiuni di pedagogia, senza trasformare gli insegnanti tutti, ed in particolare quelli di sostegno, in tappa-buchi, e nel rispetto
della creatività di docenti e studenti. Ribadiamo l’opposizione alle smart-class, alle riunioni on-line deregolamentate,
nonché all’inserimento della “Dad” nei Ptof (triennali), voluto dai dirigenti nonostante non lo prevedano neanche i vari
Dpcm, che limitano la Dad all’emergenza sanitaria.
8) NON ABBIAMO DIMENTICATO LA NECESSITÀ DI ABROGARE LE CONTRORIFORME
DELLA “BERLUSCUOLA”, chiedendo il ritorno immediato ai nuovi programmi del 1985 per la Scuola
Primaria (abolizione del curriculum ciclico) ed ottenendo (insieme all’Mce) l’eliminazione della barbarie
della valutazione in decimi voluta dalla Gelmini. Innalzamento dell’obbligo sino al quinto Superiore, ivi
comprendendo l’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia.
9) NO INVALSI ED ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO e tutti gli orpelli del minimalismo culturale e
dell’aziendalizzazione della scuola, ricordando la necessità del ripristino nelle Superiori di Primo e Secondo
grado delle ore tagliate di Lettere, Storia, Geografia, Scienze e di quelle relative al bilinguismo, nonché del
ripristino dei laboratori e delle ore tagliate negli Istituti Tecnici (come prevede peraltro ad un’importante
sentenza mai rispettata).
10) ANCORA CONTRO LA CATTIVA SCUOLA RENZIANA, la chiamata diretta e “per competenze”, il
“bonus premiale” ed il vincolo quinquennale dopo l’assunzione. Siamo ancora contro la vergogna di una legge
(singolarmente modificata solo per via contrattuale) che continua a prevedere anche l’abolizione della titolarità
di istituto per i docenti.
11) STATO GIURIDICO PER IL PERSONALE EDUCATIVO, che va equiparato ai docenti della Primaria
(anche – e non solo – per il bonus docenti). Chiediamo, inoltre, il preside elettivo.
12) ESTINZIONE IMMEDIATA DELLA TRUFFA CONTRO GLI ATA EX EELL: basterebbero 200
milioni per riadeguare stipendi e pensioni, ed evitare più pesanti sanzioni dalla Ue, dopo ben 10
sentenze favorevoli pronunciate dalla Suprema Corte di Strasburgo.
Rivendichiamo l’assunzione degli ex Lsp/Lpu, a pari retribuzione.
13) VOGLIAMO UNA SCUOLA VERA, ANCHE MIGLIORE DI QUELLA CHE HA PRECEDUTO LA
PANDEMIA. La scuola non deve riprodurre disuguaglianze. Per far ciò, in concreto, occorrono maggiori
opportunità educative per chi ha di meno, garantire ovunque edifici sicuri ed accoglienti nei quali crescere,
imparare e ricostruire il sapere critico, contro una didattica di stato serva dei subvalori del profitto e della sola
“occupabilità”. Scuola, Università e Ricerca sono oggi minacciate da chi interpreta la crisi attuale come
occasione ottimale per potenziare i processi di quello stesso modello di sotto-sviluppo sociale, economico e
politico incapace di tutelare appieno la collettività durante le fasi più acute di emergenza sanitaria a causa di
un trentennio di tagli indiscriminati. È invece il tempo di cambiare assolutamente rotta. Il mondo del lavoro,
del precariato e della disoccupazione ha già pagata cara la crisi economica del 2008: non vogliamo che nei
prossimi anni ci si presenti il conto della crisi determinata dal Coronavirus e dagli interessi economici e
politici che la accompagnano.
Dalla scuola dell’emergenza alla “scuola ricostruita”: l’Unicobas vuole un contratto specifico per la
Scuola (per Docenti ed Ata) fuori dai diktat del DLvo 29/93 che impedisce aumenti superiori al tasso di
inflazione programmato dal Governo (cosa che ci ha fatto diventare i peggio retribuiti della Ue),
nonché la rielezione del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (Cspi), già rimandata ben oltre il
suo limite fisiologico, con l’assorbimento da parte dello stesso dell’ambito disciplinare di Insegnanti ed
Ata (fuori dalla giurisdizione dei dirigenti). Questo è l’unico organismo che può stilare il codice
deontologico dei docenti (figure professionali). Esigiamo il ricalcolo della rappresentanza e
rappresentatività sindacale sulla base di queste elezioni di categoria a suffragio universale con diritto
di assemblea in orario di servizio per tutte le sigle.
Collaborate: CONDIVIDETE SUBITO L’EVENTO e già prima del 4 OTTOBRE CONDIVIDETE la DIRETTA
FACEBOOK e/o YOU TUBE sul VOSTRO PROFILO e sui GRUPPI SCUOLA AI QUALI siete ISCRITTI.
‘L’ASSEMBLEA INIZIERÀ ALLE h. 17.00 del 4 ottobre. INVITATE COLLEGHI ED AMICI all’evento. Chi
sarà presente all’assemblea potrà porre DOMANDE in CHAT nel corso della diretta: le RISPOSTE verranno
fornite NELL’ULTIMA MEZZ’ORA.